20 Ott LA ROC E’ SEMPRE LA ROC
Pubblicato alle 00:00h
in News
La competizione francese non delude, anzi ogni anno stupisce sempre!
Nello scorso fine settimana, dal 7 al 9 ottobre, si è tenuta una delle principali manifestazioni mondiali di MTB, la Roc d’Azur.
Diventato ormai un monumento assoluto nel campo delle ruote grasse, ogni anno migliaia e migliaia di persone ci partecipano per gareggiare, per stare in compagnia degli amici, e magari per strappare anche qualche foto a campioni del calibro di Marco Aurelio Fontana.
Insomma ognuno la vive un po’ a modo suo.
Una cosa che si può dire sicuramente sulla Roc è che è “speciale”.
Non è una gara come le altre, è unica.
Si va in costa azzurra, più precisamente a Frejus, non solo perché bisogna “portare via” un risultato, ma si va soprattutto per divertirsi.
E questo vale sia per le persone normali che per i campioni! Ci sono andato diversi anni di fila, e giuro che non ho mai visto una volta gente come Absalon, Schurter, Fontana, Basso smettere di sorridere.
Bambini di 10 anni che su rampe di asfalto fanno Backflip e Frontflip senza nessunissima paura di farsi male, con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Come già detto, campioni felici che si dimenticano le delusioni della stagione ormai finita e firmano autografi e scattano foto con i loro fans.
Volontari sorridenti che lavano bici a tutti completamente gratis.
Le cene al campeggio, tutti sotto un unico tetto come una grande famiglia.
Cioè, è difficile da spiegare, perché la Roc è la Roc, e per capire di cosa si tratta ci devi andare almeno una volta nella vita.
Ha il magico potere di legare le persone tra di loro e allo stesso tempo alla Mountain Bike.
Persone di diversa nazionalità che si guardano mentre stanno facendo la stessa identica fatica su una di quelle innumerevoli salite maledette. E improvvisamente si cerca di aiutarsi a vicenda dimenticandosi che si è uno contro l’altro, ma si pensa solo al divertimento, con il sorriso, nonostante la fatica!
Oppure una di quelle innumerevoli volate che ad ogni gara della Roc si vedono, anche per il 120esimo posto.
E le persone fuori pensano:”Perché fanno la volata, cosa cambia tra il 120° posto e il 121°?”.
Tutto!
Cambia tutto! Perché se vinci quella volata, nonostante tu sia arrivato indietrissimo, ti senti un campione per pochi secondi. E non c’è niente di più bello fidatevi! Poi ti giri e fai i complimenti al tuo avversario, perché bisogna sempre ricordarsi che senza i perdenti non esisterebbero i vincitori, quindi è anche merito suo se te ti sei sentito per un secondo un campione, proprio come Fontana o Schurter.
E se la volata l’hai persa, vedere il tuo rivale che ti concede la mano, nonostante non parliate la stessa lingua, nonostante siate cresciuti con culture diverse, ti riempie il cuore di felicità.
La Roc è questa, divertimento, felicità, umiltà, altruismo, e tanta, tanta voglia di pedalare tutti insieme.
Ho provato a raccontarvela, ma fidatevi, dal vivo è MOLTO MEGLIO!
Per cui grazie a tutti i nostri atleti e accompagnatori che hanno voluto regalarsi questa esperienza , chi per la prima, chi per la ventesima volta !!!!!
Per cui grazie a tutti i nostri atleti e accompagnatori che hanno voluto regalarsi questa esperienza , chi per la prima, chi per la ventesima volta !!!!!